Intervento dell’Azione Cattolica Italiana
Mancano ormai poche settimane ai prossimi referendum, ma l’informazione e il dibattito su questioni tanto importanti restano molto limitati.
L’Azione Cattolica ci segnala una significativa presa di posizione, che riassume l’orientamento della più diffusa associazione del laicato cattolico. Dopo la discussione svolta in consiglio nazionale e in molte diocesi, la Presidenza nazionale dell’ACI ha espresso in un ampio comunicato il giudizio dell’AC in merito ai prossimi referendum che si terranno il 12 giugno 2011.
Anzitutto viene espresso un chiaro invito ad andare a votare: “è doveroso partecipare al referendum abrogativo del 12 giugno prossimo ed esprimere il proprio voto in libertà di coscienza, con senso di responsabilità e concreti strumenti di valutazione”, per questo è “necessario informarsi in modo approfondito, evitando le strumentalizzazioni”; a tale scopo “l’associazione, attraverso il proprio sito internet e le proprie riviste, assicurerà pareri e materiali informativi in cui saranno considerate le diverse posizioni”.
In molte diocesi, inoltre, l’AC organizza o collabora ai momenti di riflessione pubblica.
Entrando nel merito dei quesiti, in prima evidenza è posto il tema dell’acqua: “L’acqua è un bene essenziale, ma per il credente è un dono che serve”. L’AC esprime perciò un giudizio scettico “verso misure legislative che mirino a introdurre la logica del profitto nella gestione di un dono che ha a che fare con l’esistenza delle persone. Appare necessario che i legislatori trovino forme più equilibrate della legge Ronchi per tutelare l’assoluta fruibilità dell’acqua per ogni persona, specialmente le più bisognose. E’ altresì importante il ruolo degli enti locali, quali garanti della giusta ed equa distribuzione dei beni, non venga sacrificato in nome di un’iniziativa privata della quale non si riescono a prevedere con certezza i limiti, i contorni e i risultati”. Questo giudizio dell’AC non dipende da una visione pregiudiziale dell’iniziativa privata, anzi, offre di essa un “essenziale contributo per la crescita del Paese”, ma considera che “quando si parla di acqua non sono ammesse scelte legislative assunte senza il dovuto e approfondito confronto con i soggetti della società civile più attenti ai bisogni degli ultimi”.
Per quanto riguarda gli altri temi dei referendum “di estrema delicatezza e complessità”, la presidenza nazionale di AC evidenzia in particolare due principi. Per quanto riguarda il nucleare, la necessità di sondare ogni parere, incentivare la ricerca e mettere in campo qualsiasi approfondimento prima di assumere scelte che potrebbero arrecare rischi alla salute dei cittadini. La salute della persona, come l’indispensabilità dell’acqua, sono temi per i quali è richiesto sempre e in ogni caso il massimo del confronto, evitando derive ideologiche. Per quanto riguarda il “legittimo impedimento”, la Presidenza nazionale ritiene che sia da salvaguardare, in un periodo così complesso dal punto di vista sociale, etico e morale, l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge.
Vittorio Rapetti