Grazie soprattutto a papa Francesco, l’attuale stagione ecumenica è particolarmente felice. Certo, molte diversità ed incomprensioni rimangono, ma sono ormai pochi coloro che considerano nemici i cristiani appartenenti ad altre tradizioni e confessioni religiose.
Nessuno certamente si illude che la strada verso l’unità sia facile e breve: per esperienza sappiamo che ognuno di noi porta in sé il germe della divisione, comunque la speranza di un cammino magari lento ma continuo rimane viva e vigorosa.
Tre, mi sembrano, le strade che come associazione siamo chiamati a percorrere in quest’ambito.
La prima è, ovviamente, la preghiera: senza l’aiuto di Dio l’unità è semplicemente impossibile. E’ lo stesso Gesù che ha pregato per l’unità tra i suoi discepoli di allora e di oggi: “Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17, 20-22).
La seconda strada è la conoscenza della fede, delle tradizioni e della liturgia di cui si nutrono i nostri fratelli: in esse ci sono grandi tesori che dobbiamo conoscere, rispettare e condividere.
La terza strada ci chiama a dare testimonianza di carità insieme. Per essere concreti richiamo, nell’ambito della preghiera, l’imminente Settimana di Preghiera per l’unità tra i cristiani che si tiene dal 18 al 25 gennaio. Durante questa Settimana, l’Azione Cattolica Diocesana promuove l’ormai tradizionale Preghiera Ecumenica (guidata, quest’anno, da Mons. Luigi Testore, nostro Vescovo, da Lucilla Peyrot, pastora valdo-metodista di San Marzano Oliveto e dal parroco della Parrocchia Ortodossa Rumena della Provincia di Asti). Essa si terrà nella Cripta della Cattedrale di Acqui alle 18:30 di lunedì 20 gennaio.
Nell’ambito della carità, sottolineo l’esistenza e l’attività di “Dodici Ceste Onlus”, una piccola associazione, formata da cattolici (alcuni iscritti all’Azione Cattolica di Acqui) e da protestanti metodisti dell’astigiano.
Essa si occupa di fornire strumenti, materiale e personale per l’insegnamento della tessitura a mano a donne in Eritrea e in Italia. Negli anni, questa Associazione ha fornito un’ambulanza e l’acquedotto al villaggio di Segheneyti, ha sostenuto l’unica scuola per handicappati del Paese, gestita ad Asmara dalla Chiesa luterana d’Eritrea.
Più di duecento donne eritree, attraverso l’insegnamento delle tessitura a mano, fornito loro da personale di “Dodici ceste” si sono rese via via economicamente autonome e molte di loro, vedove, mantengono famiglie numerose.
Dalla Presidenza di A.C. è possibile ricevere informazioni per contribuire (ed eventualmente iscriversi) a questa iniziativa.
Meco Borgatta